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Editoriale un vissuto del “Run dell’Imperatore”

Run dell’imperatore ovvero tra la via Emilia e il west.

Con un po’ di ritardo prendo penna in mano e racconto questo viaggio tra lo spazio e il tempo.

Partiamo col saluto di una leggera pioggerellina che presto si trasforma in un sole cocente, i chilometri corrono in avanti mentre il tempo stranamente scorre all’indietro.

Nessuna relatività, niente fisica quantistica. Basta la scena di un film, quel Trinità che da ragazzi ci ha chiamato a frotte nei cinema e ci inchioda ancora davanti alla tv per rivedere per l’ennesima volta Trinità e Bambino darle di santa ragione al cattivo di turno.

Quindi chilometri e chilometri, curve e tornanti, per arrivare nel far west, quell’angolo dell’altopiano del Gran Sasso dove venne girata la famosa scena della fagiolata. Pur di toccare per prima la terra dell’ambita meta, Federica si lancia dalla moto in corsa sollevando una nuvola di polvere che pare quella dei cavalli al galoppo del film. 

Nella visuale offuscata si sovrappongono i due fratelli protagonisti della pellicola al charter. Abbiamo tutti cavalli, anche se i nostri sono d’acciaio, siamo uniti dell’amicizia, dal rispetto e dal piacere di stare insieme che sia un viaggio o una tavola imbandita.

La nube si dirada e il miraggio scompare. In un balzo si torna al presente. La Fede è di nuovo in sella e a pochi metri da noi si scorge la sagoma del ristoro del Mucciante. Di certo un segno non proprio divino (forse di vino) e ci avviamo verso il nostro destino innanzi ad una griglia anche se nella mente abbiamo l’immagine di una grande padella di fagioli e un cucchiaio di legno.

By Titti