editoriale 15.05.2016 - run dell'appennino reggiano (by gianni)
Run dell’appennino reggiano
(il bello intorno)
Visto che le previsioni meteo non lasciavano dubbi e recitavano “ temporali su tutto l’arco appenninico” , domenica mattina per avere i tempi necessari per il rito della vestizione antipioggia, rito questo sempre molto laborioso e lungo, di buonora ci si alza ma……..meraviglia delle meraviglie aprendo le finestre siamo baciati da un bel sole quasi estivo.
Inutile dire che la giornata a quel punto si affronta con una carica molto più esplosiva e man mano che si arriva al punto di raccolta si ha quasi la sensazione che ci sia stato un passaparola……tutti quanti snoccioliamo i nostri 32 (quasi sempre) denti in un sorriso contagioso e malizioso come per dire ”anche oggi ce la possiamo fare”.
A Roteglia ci fermiamo per la sosta caffè e per il pieno di orgoglio, perché diciamocelo…… quando ti fermi e la gente viene lì, inizia a girare attorno alle moto, ti fa domande anche banali, ti chiede se può fare la foto col bambino ….ecco in quell’istante ti senti un po’ orgoglioso di avere quella moto, quell’Harley, in quel momento ti senti nel gruppo e sei partecipe di un qualcosa di diverso e di particolare.
Si parte e in quella strada chiusa tra le case il canto dei w twin si amplifica come si volesse far sentire il più lontano possibile, irriverente ( useremo ancora questo aggettivo) nei confronti di tutto e di tutti, a rompere un quasi silenzio normale e monotono.
Salutato Roteglia, prendiamo direzione sud e diamo il via alla nostra passeggiata montanara , prendiamo una strada secondaria e iniziamo a salire dolcemente le colline, attraverso qualche bosco , qualche tornantino, un saliscendi , una buca ci ricorda la morbidezza delle nostre sospensioni poi due curve a sinistra un brevissimo rettilineo ( 5 metri) una semicurva a destra e …..tutti fermi, si parcheggia.
Eccola là “la pietra di Bismantova “ la residenza estiva degli Dei, la matrona dell’appennino reggiano. Eccola là irriverente che spacca l’orizzonte in due con l’arroganza di chi sa di essere ammirata, rispettata e temuta, con la consapevolezza di chi sa che da qualsiasi parte la guarderai, proverai il desiderio di fissare quell’attimo nella tua mente e nelle tue fotografie.
Si riparte e il sole e i profumi della primavera ci accompagnano mentre attraversiamo piccoli borghi, tratti di vegetazione un po’ più fitta, piccole coltivazioni .....è un ambiente particolare il nostro appennino, discreto ed educato, lo è talmente tanto che lo percepisci mentre passi e ti viene d’istinto il togliere il gas per non disturbare.
Riprendiamo la statale a Collagna e via verso il passo del Cerreto e visto che non si può avere tutto, il tempo comincia a guastarsi, il sole ci abbandona e appare qualche gocciolina (quattro in tutto), per la verità chi è stato attento con un po’ di slalom le ha scansate tutte.
Si arriva a Fivizzano e lo stomaco conferma che l’orario è quello giusto, si sbrigano le pratiche della svestizione (quasi lunga come la vestizione) e ci si accomoda al ristorante, quando tutti hanno i piedi sotto al tavolo, si da inizio al banchetto accompagnato da musica dal vivo dalla band della natura irriverente e arrogante a ribadire che quando decide non ce n’è per nessuno….pioggia e grandine a secchiate, fino alla fine del pranzo, poi rientra tutto e si ritorna verso casa di nuovo sotto il sole.
Tre considerazioni mi sento di fare, la prima è che troppo spesso andiamo a cercare il bello altrove quando invece lo abbiamo intorno a casa, la seconda è che certe cose le puoi vedere, sentire, annusare e percepire solamente se sei a cavallo della tua moto, la terza è che qualsiasi emozione bellissima che sia se la vivi da solo sarà sempre limitata se invece la condividi si amplificherà e ti contagerà .
Di questo ne abbiamo la prova ogniqualvolta l’Emilia Road Chapter organizza qualche evento piccolo o grande che sia anche se a volte, penso per abitudine, non ce ne rendiamo conto.
Grazie all’Emilia Road Chapter.