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editoriale 30 DICEMBRE 2023 - IL DECAMERON-ERC (by GIANNI)


Editoriale 2023 “Il Decameron - ERC”

Purtroppo in queste ultime settimane la mia salute mi ha un poco lasciato e così avendo molto tempo a disposizione quando il fisico mi regge, mi immergo in una serie di letture riguardanti l’astrologia… Così per puro sfizio senza aspettarmi grandi cose ma solamente per accontentare la mia curiosità.
Vi dirò che per alcuni giorni le mie letture passano dal ridicolo al patetico e non vi nascondo che ho perfino pensato di tornare ad un bel sano e divertente “Topolino”, ma come spesso accade, quando stai per abbandonare l’impresa trovi la scintilla... Sai quella giusta, e lo strano è che non capisci nemmeno tu il perché quel particolare che leggi ti salta all’occhio e si trasforma nella scintilla che stavi cercando.
In un vecchio tomo rilegato in tela nera, stampato a caratteri piccolissimi nel 1623, si parla di un uomo, tale Clogh von der Zukunft, tedesco di nascita e astrologo veggente. Ecco il colpo di fulmine, questo nome mi crea sensazioni positive e cosi decido di approfondire e udite udite nelle sue premonizioni racconta di un’opera di grande letteratura che sarà scritta 400 anni dopo dal titolo “DECAMERON – ERC”
Quest’opera racconta il Von der Zukunft si rifà come struttura al già conosciuto Decameron di Boccaccio infatti si tratta di otto “ragazzi” e una “ragazza” che per staccarsi da un mondo ormai in degrado, con tante certezze negative e poche incertezze positive, per staccarsi da una semirealtà che ormai sembra vivere esclusivamente in un metaverso, si ritirano in campagna, in un luogo malto tranquillo dove poter solamente stare insieme.
I protagonisti sono cosi individuati dal narratore:
Marcus Avolius da Correggio
Mauritius Marzinus uno straniero a quei tempi giunto dalle terre di Bonomia
Ivano Petrum dalle terre della solare Regium Lepidi
Matthaeus Maximinus da Scandiglius anus
Tituz Paniz da Razolo, luogo emerso da piaghe paludose ricoperte di razze
Julia Galeottus una straniera molto straniera dall’isola di Patelareas  
Marcus Vetius compare di Titus e proveniente dalle stesse piaghe paludose
Marcus Zambonuth da Parmnie e proprio per questo guardato male e controllato a vista da Matthaeus
Johannes Cavatinus da Castrum Gabellus.
Tra detti messeri e donzella viene posto in essere un accordo, si decreta  che per dovere di cavalleria, e solo per questo, viene eletta a regina della compagnia Julia Galeottus che avrà l’onere e l’onore di decidere il tema di una novella che ogni messere giorno dopo giorno dovrà raccontare. La regina, naturalmente, si prende qualche ora per capire quale possa essere un argomento che interessi e intrighi, non solamente i presenti e coautori, ma un domani perché no un pubblico più variegato ed esigente.
Alleluia, alziamo i calici Julia ha decretato che l’argomento sarà lo stesso per ogni narratore  “Cavalchiamo col sorriso”.
Certo è che presa alla lettera potrebbe intendersi una roba un pelo ammaialata ma a scanso di equivoci e per baipassare la censura ecclesiale, subito il Von der Zukunft precisa che si tratta di cavalcate su un cavallo che non è il cavallo tradizionale... Tecnologico, un cavallo che non mangia biada ma si nutre solamente di un liquido ed è assai sofferente di flatulenza (scorreggia continuamente).
Messer Matthaeus Maximinus a lei l’onore di dare inizio… Tuonò la regina.
Il Maximinus racconta di come un dì di festa, raggruppati amici di ogni villaggio, contrada o borgata nei dintorni di Scandiglius Anus dopo una cavalcata di un paio d’ore su quei cavalli flatulenti si ritrovarono tutti con un’emicrania insopportabile… Una testimonianza testualmente recita “sembrava avessimo tutti la testa quadra”. Ma non si persero d’animo e percorse le ultime centinaia di migliaia di pertiche si ritrovarono in un’ampia radura al cospetto di un altrettanto agguerrito manipolo di genti provenienti dalle terre di Parmnie, l’atmosfera a dir poco pesante non lasciava presagire nulla di buono, ma all’mprovviso… Sbuca una palla e viaaaaaaaaaaaa si gioca “la soule” (partita di calcio antico che a dire del narratore col tempo avrebbe “forse” preso piede). REGIUM LEPIDI vs PARMNIE.
Tutto è bene ciò che finisce bene e così, stanchi sporchi ma soddisfatti si risale sul proprio cavallo e ci si appresta a far ritorno, ma sulla via di casa vige un tacito accordo che a memoria d’uomo si sa essere sempre rispettato...” L’obbligo di fermata ad ogni taverna per un boccale di birra”.
Messer Marcus Avolius a lei il verbo, ci diletti...
La novella di Marcus, essendo ello di stirpe di mercanti, era più un’insieme di propositi che avrebbe voluto si realizzassero, s’immaginava una sorta di reggia per cavalli, piena di fiaccole ad illuminarli, pulitissimi, luccicanti e con addirittura uno spazio dove poter trovare il giusto vestito per una cavalcata, dal capo più sgargiante adatto alle stagioni calde a quello un po’ meno per le mezze stagioni, immaginò  pensate, che chi cavalcasse doveva mettersi in testa a mo’ di cappello una sorta di pitale, per parare eventuali colpi. Vedeva uno spazio che fosse un ritrovo con tutto ciò che serviva per fare accrescere la passione, tu andavi, ti prestava la cavalcatura per il dì di festa o per il dì prima e tu provavi a scoprire quella famosa scintilla. Soleva dire che se le cose si fanno con passione si fanno col sorriso sulle labbra... Questo è il segreto.
Errata Corrige:  “prestava” leggasi “noleggiava”.
E’ giunto il momento che Ivano favelli... (parla in prima persona perché è in diretta).
Poco tempo io ruberò agli altri amici, sicchè la mia novella spazia in lungo e in largo su ogni terra della nostra penisola e troppo lungo sarebbe raccontare di ogni mio viaggio, di ogni mia baldoria, di ognuno che ho conosciuto e di ognuno che ho abbracciato mi limiterò a fare da garante e quindi ribadire che il nostro cavalcare altro non può portare che sorrisi,serenità, amicizia e giovinezza. Una cosa però mi rammarica e ne voglio voi fare partecipi… Da un po’ di tempo a questa parte ho dovuto diminuire le mie uscite in quanto assieme ad un fraterno compagno di avventure, il Tituz, siamo impegnati a segnare il territorio per i nuovi cantieri che apriranno, il lavoro dell’Umarel è dispendioso… C’è poco da fare!!!
Ci racconti messer Marcus Zambonuth ci intrattenga….
Partendo con un manipolo di fedeli comandati da un centauro prior e da un centauro posterior, tutti super attrezzati, con cavalli purosangue in ottime condizioni, ci apprestiamo a svalicare nella “Terra dei Franchi”,  e nelle vallate tra i monti della “Vecchia Confederazione “ tra paesaggi che bloccano il respiro in gola e che gli occhi non riescono a cogliere in ogni suo angolo, e lì ti accorgi che dentro il tuo stomaco si fanno spazio emozioni talmente grandi che fanno crescere in te qualche timore che però dura un batter di ciglia, il tempo che ti serve per capire che stai sorridendo. 
Ma si torna nella nostra grande terra e si cavalca verso sud alla scoperta dell’Abruzzo e di “Campo Imperiale”, là dove il freddo vige anche in estate e nulla ha da invidiare a terre straniere ma qualcosa ha in comune la nostra voglia di andare e raggiungere quella meta.
Ci dica Marcus Vetiuz ha gia in mente la sua novella???
A dire il vero compari messeri e mia regina un pensiero mi sovviene… Ma tra tutte queste cavalcate (ammaialate o no) non si mangia mai, nessuno di voi ha fatto accenno al desinare alle libagioni a un buon calice di vino o boccale di birra e allora io vi racconto di una festa dei servi contadini che ebbe a durare per ben tre giorni, il primo per la festa vera e propria e gli altri due per smaltire quanto mangiato e bevuto.
In una contrada poco distante da Regium Lepidi nasce l’idea di mettere a confronto la grigliatura della carne così come viene fatta nelle varie terre, detto fatto, i messaggeri galoppano ai quattro venti (non centra niente ma rende l’idea) e spargono il verbo. Il giorno della contesa, si presentano “strinatori” da Robus Bella, da Vae Roma, da Parmnie, da Regium Lepidi e da Mantua. Pronte, bardate e agguerrite le squadre strinatrici preparano le armi del contendere e non appena c’è piena disponibilità delle carni tutto li attorno diventa un formicaio, si corre in ogni direzione e ognuno “sembra” sapere ciò che deve fare. Sono stati eletti anche i giudici popolari, che più che giudicare hanno il compito di controllare che le squadre strinatrici tra un assaggio e un altro non mangino tutte le libagioni e non si bevano tutto il sacro nettare.
Una giornata all’insegna dei buoni profumi, dei buoni sapori e dello stare insieme, una giornata cavalcata col sorriso.
Ed ora messer Mauritius brevemente…
Se mi dovessi ritagliare un compito, un ruolo in ognuno di queste novelle che avete ad ora raccontato mi vedrei bene in colui che gestisce, garantisce la parità dei trattamenti, la reciproca fiducia e il rapporto con autorità superiori, nell’elaborare e dipanare problematiche insite in ognuno degli aspetti fino ad ora toccati e valutati, nel proporre situazioni e interiezioni tra vari tasselli della struttura che si dovrebbe creare e che non mi nascondo potrebbe avere qualche insidia nascosta (scusate la ripetizione) che peraltro sarà mio compito rendere inoffensiva. Nella condizione che vi sto esplicando (prenda nota Julia) potrà verificarsi una metamorfosi caratteriale tipica di queste culture che peraltro trovano terreno fertile quando non si presta sufficiente attenzione, una figura la mia che potremmo intitolare “messer director” colui che ha sempre una soluzione. (aveva le idee chiare …???)
Messer Tituz (con indole contabile) ci diletti… Ci diletta vero...
Sicuramente ciò che vi racconto non una novella, ma è legato a filo doppio con quanto avete voi elargito alle nostre orecchie e al nostro spirto.
C’è il Matthaeus Maximinus che ci racconta di una cavalcata di due ore, di un ritorno di svariati boccali di birra, poi Marcus Avolius che vorrebbe si avverasse il sogno di una reggia per cavalli, Ivano Petrum che cavalca per tutte le terre italiche e segna il territorio, Marcus Zambonuth che ci porta in giro per terre straniere e ed anche dall’imperatore, Marcus Vetiuz che organizza grigliate con montagne di carne e fiumi di vino e birra, Mauritius Marzinus che mi riservo di rileggere, bene credo vi sia sfuggito un piccolo particolare... Per dare forma a tutto ciò avete una minima idea di quanti ducati possano servire, secondo me non siete del tutto sani di mente, mia regina e baldi messeri presentatevi coi soldi poi se ne riparla. No soldi… No party.
Julia o meglio la regina prende la parola per sciorinare la sua “meravigliosa” novella che nell’arco dell’anno mi vede impegnata almeno dieci dodici giorni per l’assaggio delle varie qualità di birra. Due giorni assaggio e due giorni dormo causa gli assaggi e cosi in dodici giorni assaggio sei birre… Ma le assaggio bene.
Cavalcando tra valli e monti della nostra terra di mezzo, scarrozzando cotanto ardore di cavalieri per condividere quanto ho assaggiato precedentemente, mi stanco talmente tanto sia fisicamente che psicologicamente che poi sento proprio il bisogno di riposare e quale posto migliore della mia isola Patelareas si presta a questo??? Nessuno!!! Quindi metto le vostre signorie al corrente che alla fine di questi racconti io me ne andrò per sei sette mesi nella mia isola.
Non rimane che Johannes Cavatinus… Ci dica… Ci dica.
Amici cari, messeri e mia regina non avrei parole e tantomeno idee per eguagliare il vostro dire, l’unica cosa che posso prestarmi a fare sarà dar voce a quanto voi mi avete così benignamente concesso di udire, prometto quindi solennemente che cercherò di amplificare (termine non in linea coi tempi ma non mi veniva altro) il vostro pensiero per far si che il sorriso e il cavalcare divengano una macchia che si spande ovunque travolgendo ogni sofferenza e desolazione di umana natura. Facile… No, possibile… Forse ma non demordiamo.
Nove giorni rimasero in quel luogo e per nove giorni raccontarono di ogni e alla fine decisero che se si voleva dare un seguito occorreva lasciare un segno e scrissero su di un muro:
IERI OGGI E DOMANI… UNA PASSIONE SENZA TEMPO.

Buona fine ma soprattutto buon anno nuovo

By Gianni